Stasera voglio raccontarvi questa leggenda che ho scoperto pochi giorni fa’ e che rispecchia quanto ho sempre sentito sulla sodalite.Si narra che molti secoli fa’ in America Latina esisteva una tribù che viveva in armonia con la natura e credeva che il cielo fosse il regno degli spiriti ancestrali e che le stelle fossero le porte attraverso le quali spiriti e uomini potessero comunicare. Durante una notte di luna piena, una giovane donna della tribù si mise a meditare su una montagna e, mentre contemplava il cielo stellato, vide tantissime stelle cadenti e, dinnanzi a lei, apparve uno spirito celeste, famoso per la sua saggezza.Lo spirito disse alla donna che era li’ per lasciarle un dono speciale vista la sua purezza d’animo e la sua connessione con gli antenati e versò polvere di stelle in un ruscello da cui emersero pietre dal color azzurro intenso striate di bianco. Queste pietre erano quella che noi oggi chiamiamo Sodalite che, da allora, venne interpretata dalla tribu’ come un dono degli dei per attingere alla saggezza e alla chiarezza mentale e necessaria per mantenere attiva la connessione con dei e spiriti.Ebbene, ho sempre considerato la sodalite un minerale che, grazie alle sue striature bianche, potesse portare la luce della consapevolezza nei meandri del subconscio (la cui oscurita’ viene rappresentata dal blu). La sodalite mi richiama sempre un concetto di Jung secondo il quale non e’ stando nella luce che si raggiunge l’illuminazione, bensi’ attraversando l’oscurita’, quella che si trova in ciascuno di noi. E un po’ come quando dico alle mie allieve che solo scendendo nei propri inferi e solo prendendo consapevolezza dei propri demoni li si puo’ affrontare e ci si puo’ evolvere. Il concetto e’ lo stesso e la leggenda rispecchia quanto la sodalite mi ha sempre trasmesso!
Monya
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