In questa giornata che e’ la “vigiglia” della cosidetta “festa della donna” voglio condividere con voi alcune informazioni che servano da spunto di riflessione. Siamo abituati a ricordare Atene come il centro dell’intelletto, della cultura e dell’arte mentre di Sparta conserviamo un ricordo un po’ barbaro, li ricordiamo solo come cultori del corpo fisico, dediti alle guerra e cosi’ maniaci della perfezione al punto tale di sopprimere i nascituri deformi.Eppure a Sparta le donne erano considerate “Spartiati”, vale a dire, cittadine a pieno titolo. A loro non spettavano i lavori manuali ma avevano diritto di ricevere l’istruzione e potevano addirittura accumulare ricchezze.Gli abiti delle donne spartane, vista l’epoca, potremmo trovarli succinti ma questo deriva dal fatto che a Sparta anche le donne, e non solo gli uomini, dovevano incarnare la perfezione fisica.A Sparta le donne, esattamente come gli uomini, potevano conquistare virtù e gloria.Le persone dell’epoca che osservavano dall’esterno lo stile di vita delle donne a Sparta, trovavano strano e si stupivano di come le donne spartane potessero permettersi di “comandare” come i loro uomini ma anche su di essi. Cio’ avveniva perche’ secondo il credo di Sparta piu’ era forte la madre e piu’ sarebbe stato forte il figlio e gli uomini spartani sapevano che spettava alle donne mettere al mondo gli uomini. Questo era il credo di Sparta e gli uomini di Sparta non se ne dimenticavano mai, non era necessario coniare un giorno in cui venisse ricordata la donna, tantomeno con la falsita’ come avviene in una nazione come la nostra in cui il femminicidio e lo stupro sono all’ordine del giorno e quasi resi legali. E soprattutto erano le donne stesse a rendersi onore senza mai rendersi ridicole.
Monya
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